GUIDA PRATICA PER CONTENT CREATOR.

Ecco la cassetta degli attrezzi necessaria per un content marketing di successo.

Una buona content strategy, ovvero la pianificazione di contenuti rilevanti per il proprio target, la loro gestione e la misurazione dei risultati raggiunti, è alla base di un’attività di content marketing di successo.

Contenuti rilevanti significa utili, quindi affinché siano percepiti come tali devono rispondere alle domande del fruitore, risolvere i suoi problemi o fornirgli informazioni aggiornate e di valore.

Cosa vuol dire fare content marketing

Il Content Marketing rappresenta l’insieme delle tecniche per creare e condividere contenuti testuali e visuali al fine di creare valore e attrarre un target pertinente e in linea con gli obiettivi aziendali. Ma non è finita qui!

Il content marketing è anche una delle soluzioni più efficaci per aumentare la conoscenza e reputazione del brand, creare engagement, generare lead e di conseguenza, aumentare le vendite.

Una volta che avrai passato in rassegna la parte strategica, ovvero costruito la brand identity della tua azienda, individuato il target e formulato l’obiettivo commerciale, occorre tradurre tutto questo in comunicazione

Oggi i touch point sono moltissimi quindi la strategia di comunicazione dovrà essere multicanale: servirà un sito sì, ma anche un piano editoriale sulle piattaforme social più adatte, un piano di sponsorizzazioni, delle Google ADS, degli articoli di approfondimento e così via.

Ma, nel pratico, come si fa tutto questo?

  •  Creando i contenuti

Ogni canale di comunicazione richiede materiali grafici/video – fotografici/ testuali, i così detti contenuti.

  • Pianificandoli

Una volta realizzati i contenuti andranno pubblicati, sul medio/lungo periodo, sulle diverse piattaforme con frequenze stabilite.

  • Gestendoli

Più materiali hai da pubblicare e meglio ti dovrai attrezzare, per non bucare le scadenze, dare fluidità al lavoro e per avere sempre tutto sotto controllo. Anche perché non è detto che tu faccia tutto da solo: se hai dei collaboratori, a maggior ragione, servono strumenti di lavoro condivisi.

Ma scendiamo nel pratico e scopriamo gli strumenti del mestiere.

Per le Grafiche

Chi si affida alle mani di grafici esperti già saprà che loro lavorano con software altamente professionali come Photoshop, Illustrator e Indesign. Si tratta di programmi complessi che richiedono studio e pratica per ottenere buoni risultati.

Da qualche anno però si sono fatti strada tool come Canva che consentono di ottenere risultati più che discreti anche senza grandi competenze. Meglio che ad usarli sia sempre qualcuno che abbia cognizione di causa, ma con un po’ di esercizio chiunque può creare post, locandine, e materiali visivi.

Per i Video

Anche in questo caso l’alternativa professionale è rappresentata da Adobe Premiere Pro, DaVinci Resolve, Final Cut Pro che permettono di editare video ma che necessitano di un operatore esperto, altrimenti si può ripiegare su Inshot, CupCat, Tik Tok stesso, e Lightroom.

Per il tuo Blog

Se vuoi scrivere degli articoli di approfondimento dei temi aziendali, ci sono tanti tool che possono darti una mano, ma poi devi sapere anche come e dove pubblicarli.

Se devi scrivere testi SEO oriented

Se devi scrivere articoli SEO o che devono essere “premiati” da Google per un contenuto specifico, meglio affidarsi a un SEO Specialist, ma se vuoi metterti in gioco, potrebbero esserti utili Ubersuggest, Semrush, Seozoom che ti aiuteranno nella definizione delle parole chiave o Google Trends che ti mostrerà con che frequenza un dato argomento è stato trattato sul web.

Dove pubblicarli? Ti serve un CMS.

Certo, puoi decidere di pubblicarli su LinkedIn come articoli nativi, ma se volessi una piattaforma su cui far atterrare gli utenti una volta che hanno cliccato sul tuo articolo, avresti bisogno di un CMS

Il content management system più famoso al mondo è WordPress, che non necessariamente deve ospitare un intero sito web, perché può essere usato anche solo come blog. 

Gli articoli possono essere scritti direttamente al suo interno e poi programmati per la pubblicazione secondo le esigenze del piano editoriale.

Newslettering? Non si mandano mica a mano!

Se la tua azienda ha deciso di puntare sull’email marketing per comunicare con il target, servirà abbonarsi ad una piattaforma di marketing digitale (meglio se All-in-one) che permetta di gestire la progettazione e l’invio di DEM (Direct Email Marketing), cioè email pubblicitarie dai contenuti personalizzati che vengono inviate alla mailing list per promuovere prodotti e servizi.

In rete ce ne sono di ottimi, alcuni di questi permettono anche la gestione del CRM: Sendinblue, Mailchimp, Mailup e Active Campaign, ad esempio,  che ti permettono non solo di creare la singola newsletter, ma anche di programmarne l’invio e monitorarne l’efficacia.

Questi strumenti infatti registrano il numero di persone che hanno aperto la mail e hanno cliccato sulle CTA al suo interno, fornendoti dati utilissimi per le tue campagne.

Quando si parla di strategie più complesse e di marketing automation, servono strumenti ulteriori come Zapier per creare funnel di vendita e integrare le applicazioni Web utilizzate, automatizzando i flussi di lavoro.

Come gestire i flussi di lavoro?

Organizzando il calendario editoriale.

Questo dipende dalla mole di lavoro e, diciamolo, anche un po’ dalle abitudini personali.

Ovvio non può bastare la classica agenda cartacea, perché non consente di condividere le informazioni tra colleghi e nemmeno di reperire le informazioni da remoto, ma potrebbe non essere necessario acquistare un costoso tool di time management.

A metà strada possiamo suggerire i seguenti mezzi, dal più semplice al più complesso:

  • Google Calendar

Se ben organizzato e compilato puntualmente, può darci una panoramica delle cose da fare e quando farle. Di buono ha le notifiche che ti ricordano le scadenze.

  • Fogli di Excel 

Con una conoscenza base del software si possono creare board di lavoro complete e dettagliate. Se poi usi Google Suite il file è già in condivisione con il resto del team.

  • Trello, Later, Asana

A pari merito perché svolgono più o meno tutti la stessa funzione: permettono di creare schede per ogni singola lavorazione, assegnare i compiti, aggiungere scadenze e allegare documenti. Se ben usati possono rivelarsi strumenti molto performanti a parità di costi contenuti.

Come vedi il lavoro di chi comunica può rivelarsi complesso, le cose da fare sono molte e richiedono skill variegate e specifiche. 

Vale anche per il B2B?

Tutte le aziende dovrebbero avere una content strategy, anche se si tratta di aziende B2B.

Perché? Perché anche i professionisti hanno dubbi ed esigenze specifiche che non vedono l’ora di soddisfare grazie all’aiuto di altri professionisti.

Dietro un’azienda B2B ci sono persone che si informano, si aggiornano e cercano supporto prima, durante e dopo un acquisto.

Non ci sono scuse, dunque: se la tua azienda non ha una content strategy dovrebbe rimediare al più presto.

Se al solo pensiero di creare un piano editoriale ti si rizzano i capelli, non preoccuparti. 

Siamo già pronti davanti al pc per studiare il modo migliore di raccontare e valorizzare la tua realtà.

Contattaci: al tuo content marketing ci pensiamo noi!

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