Scoprilo con le nostre domande.
Tutti pazzi per i video. Capirai che novità. Da che esiste la Reclame il video l’ha sempre fatta da padrona.
Pensiamo a Carosello che proponeva i suoi consigli per gli acquisti in salsa storytelling, agli imbonitori delle televendite che hanno creato vere e proprie star del tubo catodico e riempito le nostre cucine di coltelli giapponesi, ai super spot che venivano lanciati al cinema, perché si potesse godere delle potenzialità del grande schermo, e poi a YouTube (di cui parliamo qui), il primo grosso player ad invadere la rete di video che tra i suoi successi ha anche quello di aver sdoganato la pubblicità online con i pre-roll, fino ai video in formato verticale perfetti per i social network e che sfruttando la popolarità degli influencer e la potenza delle testimonianze personali.
Insomma la promozione di servizi e prodotti e la camera da presa hanno una storia d’amore che si è evoluta nel tempo ma non ha mai conosciuto crisi.
Sono cambiate la durata, i budget di realizzazione, le piattaforme di condivisione, ma la capacità immediata di veicolare un messaggio condito da emozioni quello no, non è mai cambiata.
Anzi questa diversificazione ha di fatto creato più opportunità per tutti: dalle grandi aziende che possono segmentare il piano media, alle piccole realtà che non hanno moltissime risorse a disposizione e nemmeno l’interesse a realizzare spot per la tv, e che lavorano benissimo con produzioni low cost adatte al web.
In ogni caso, qualunque sia il budget a disposizione, l’importante è usarlo bene. Quindi è necessario porsi delle domande per capire la tipologia di video che può massimizzare i risultati.
Tipo di video #1: Conosci davvero il tuo target?
La cit: non vendiamo trapani ma quadri appesi al muro.
Domanda lecita, perché spesso conosciamo ogni aspetto tecnico del nostro prodotto e le sue incredibili qualità ci sembrano lampanti! Ma non è detto che sia così anche per il tuo target. Per questo devi conoscerlo a fondo.
Prendiamo il caso degli avanzatissimi software gestionali dedicati alle aziende. Il cliente probabilmente ne saprà poco o nulla della tecnologia che sta dietro l’applicativo e spiegargliela non lo convincerà a comprarla. Ma se tu lo conosci abbastanza da sapere che il suo reparto di produzione non è predisposto per comunicare con il magazzino, cosa che potrebbe accelerare i tempi di preventivazione e di consegna della merce con conseguenze sul fatturato, hai fatto bingo!
Quindi disegna e descrivi le tue buyers personas nei minimi particolari, scopri che problema puoi risolvere per loro e le muoverai all’azione.
QUINDI?
Quindi in questo caso una serie di video educational sulle applicazioni del tuo software potrebbero essere la base della tua strategia video!
Tipo di video #2: Quanto si differenzia il tuo prodotto?
La cit: Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità.
Adesso che abbiamo parlato del tuo cliente possiamo parlare del tuo prodotto. È un prodotto nuovo? Svolge un servizio fino ad oggi poco conosciuto? Propone un’innovazione nel suo settore? Allora la tua comunicazione deve andare dritto al punto e mostrare tutto ciò che il tuo prodotto sa fare.
Prendiamo il caso della cosmetica: mettiamo che la tua azienda produca un tipo di mascara che allunga e infoltisce le ciglia come nessun altro; è waterproof ma si toglie con un semplice dischetto struccante abbinato, che non irrita gli occhi, anzi li nutre. Lo devono sapere tutti! E chissene frega di vedere la confezione! I tuoi prospect vorranno vederlo all’azione! Recluta esperti del settore, influencer, make up artist e persone comuni: fai provare il tuo mascara a chiunque!
QUINDI?
Quindi inutile dire che in questo caso i video tutorial sono la soluzione più adatta.
Tipo di video #3: Il tuo prodotto può essere comprato (di più) online?
Cit: Non so cosa voglio ma lo voglio adesso.
Magari hai già un e-commerce e magari le vendite vanno bene. Ma potrebbero sempre andar meglio! Prendiamo come esempio la moda. La tua azienda produce magliette con fibra d’argento che non temono gli sgradevoli effetti della sudorazione.
Puoi indossarle in una calda giornate d’estate e restare in giro fino a sera senza dover passare da casa per cambiarti. Puoi affrontare un colloquio di lavoro senza aloni che tradiscono la tua agitazione. Puoi tenere una conferenza importante senza dover pensare anche alla sudorazione. Insomma: un cliente che tiene a questo aspetto non può non desiderare di avere subito un set di t-shirt! Un desiderio che potrebbe concretizzarsi con una video strategy che punta ad accorciare di moltissimo la customer journey.
QUINDI?
Quindi ti servono video Shoppable: video “cliccabili” che spiegano il benefit e che se cliccati ti traghettano direttamente al carrello d’acquisto.
Tipo di video #4: il prodotto ha a che fare con la formazione?
Cit: Il suo prodotto è davvero molto interessante. Ci penso un attimo.
Vendi un servizio complesso? O magari un servizio molto costoso? O semplicemente un servizio che richiede molto impegno da parte del cliente che rimane restio nell’acquistare?
È normale non tutto può essere comprato d’impulso, per alcune tipologie il “ci penso magari ripasso” è una costante. Mettiamo che la tua azienda venda corsi di formazione specifica per il settore odontoiatrico. Il prezzo è elevato, per il dentista comporta un impegno anche in termini di tempo, e magari non è nemmeno sicuro che riuscirà ad applicare l’enorme bagaglio di competenze che gli prometti di ottenere con la tua formazione.
Ma ecco che anche in questo caso i video vengono in nostro aiuto!
QUINDI?
Quindi devi realizzare pillole di formazione video che solleticano e attirano l’attenzione del cliente che si avvicina pian piano al prodotto. Una pillola oggi, una pillola domani, magari riesci anche a farlo partecipare a un webinar dal prezzo contenuto. Il webinar potrebbe concludersi con un’offerta valida solo per i partecipanti che lo avvicina ancora di più alla decisione finale. E magari un contenuto esclusivo inviato insieme a un reminder nei giorni successivi, potrebbe muoverlo alla mossa finale e fargli acquistare il corso di formazione in presenza.
Ovvio: in questo caso i video devono trasudare competenza e professionalità, ma su questo ci scriviamo un altro articolo.
Non sai da dove partire per mettere a punto la tua video strategy?